Se per gli atomisti era il caso che creava il mondo (la deviazione casuale del flusso di atomi)
per Darwin (e per Crick) il caso è una molla che propone, ma è il meccanismo della selezione
naturale che dispone. Il creato è quindi frutto del caso e della selezione naturale
(c'è una componente veramente casuale e una meccanica ordinata al fine dell'adattabilità).
L'ordine che si può rintracciare nella natura (se si può) è dovuto al meccanismo della selezione
naturale che risponde ad esigenze logiche.
Fino a qualche tempo fa la rispondenza della natura ad un disegno, la sua struttura meravigliosa
e meravigliosamente ordinata, pareva dover rimandare obbligatoriamente ad un Creatore
(Creazionismo); dall'altra parte c'era chi affermava che tutto fosse frutto del caso
(epicurei-materialisti). Con il neo-evoluzionismo il progetto è definito dalla selezione
naturale e la sincronia delle funzioni non è più sufficiente per rimandare ad un Creatore (a questo proposito Crick cita
The blind Watchmaker di Richard Dawkins che sottolinea come l'apparente ordine dovuto alla selezione
naturale non abbia finalità alcuna).
Cartesio diceva che "la natura fa da sé, Dio detta solo delle direttive", ora si deve dire
che il caso fa quel che vuole, ma il meccanismo della selezione naturale è la direttiva.
La teoria di Darwin deve molto a Mendel: la trasmissione discreta dei caratteri assicura
effettivamente l'evoluzione; Mendel scopre i geni e scopre anche che le caratteristiche
genetiche si trasmettono senza annacquarsi; se da un nero e un bianco venisse fuori un grigio,
ovvero se i geni sommassero semplicemente le loro caratteristiche, ben presto il mondo
sarebbe omogeneo (saremmo tutti grigi). Il gene è un'entità discreta, invece, che si
trasmette intera. Se si incrociano un nero e un bianco si possono avere risultati bianchi,
neri e grigi (50%) nelle forme e con le regole scoperte da Mendel.
La selezione naturale opera molto lentamente in ordini temporali confrontabili
con le ere non coi millenni. Ogni variazione, mutazione (casuale) è sempre minima ed è grazie
all'accumulo graduale delle mutazioni che si ha la variazione consistente.
Un organo come l'occhio, ad esempio, è frutto di piccoli passi, di piccoli mutamenti
a volte impercettibili e si concretizza nella struttura che noi conosciamo nell'arco di ere.
a cura di M.M.