Adesso il problema era trovare come il codice a quattro lettere del DNA potesse dettare le informazioni
necessarie a sintetizzare proteine con 20 amminoacidi diversi.
Per scoprire come tale codice funzionasse Crick si avvicinò alla genetica dei fagi
("la genetica dei fagi ha il vantaggio che gli esperimenti sono piuttosto veloci,
una volta avviati") e si costrinse ad esperimenti suoi personali ("Non c'è nulla che possa sostituire
la sperimentazione attiva per acquisire la consapevolezza di tutti i vantaggi e inconvenienti di
una tecnica" La Folle caccia, p. 163).
Crick usò un metodo genetico per decifrare il codice.
Sostanzialmente operò in modo da creare dei mutanti del cosidetto Cistrone B per poi cercare, ove
esistesse, un caso di "reversione" (ritorno allo stato selvatico) dovuto ad un ipotetico "soppressore"
della mutazione. La mutazione corrispondeva nel codice genetico alla sostituzione di una base
con un'altra (ad es: l'adenina veniva sostituita dalla citosina). Ora Crick ipotizzò che laddove
ciò si verificasse il codice dovesse produrre una proteina non senso e quindi fallisse nel suo compito.
Un soppressore della variazione altro non sarebbe che un'altra sostituzione di base che riportasse il codice
esattamente nelle condizioni di partenza restaurando il messaggio originale. Pare che la parte di codice
errata che rimane fra mutazione e soppressore non abbia, in molti casi, alcun effetto sul risultato finale.
Al Congresso di
Biochimica svoltosi a Mosca nel 1961 Crick partecipò alla conferenza di Marshall Nirenberg;
egli aveva scoperto di poter dirigere la sintesi della polifenilalanina aggiungendo un codone
formato da solo Uracile (UUU) al messaggio dell'RNA. Questo presupponeva l'ipotesi di un codice a triplette.
Sydney Brenner e Crick elaborarono una serie di esperimenti tesi a verificare l'ipotesi
delle triplette: se fossero riusciti a creare un mutante triplo (con tre mutazioni dello stesso tipo: +++)
tale mutante,
in un codice a triplette, sarebbe dovuto risultare simile al tipo selvatico dovendo tre mutazioni
successive ristabilire l'esatta sequenza iniziale.
Crick lavorò con Leslie Barnett ed ottenne il risultato atteso: il mutante triplo mostrava
il comportamento (fenotipo) del tipo selvatico!
La forma del codice era, quindi,
la tripletta.
Il lavoro successivo sarebbe stato quello di scoprire il significato di
queste triplette e di associare ad una serie di triplette il corrispondente amminoacido,
ma adesso era solo questione di tempo.
a cura di M.M.