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PIANETA EROS
XXX porno generation
Su Internet il consumo di materiale a luci rosse è
in continuo aumento. Ora sono soprattutto i giovanissimi
a navigare fra i siti proibiti. Mentre le ragazze temono
il confronto con le star della Rete
di Jacaranda Falck
Annabella, 36 anni, milanese, pensava di
avere tutto dalla vita: Marco, marito bello e in
carriera in una grande banca d'affari inglese, una bella
casa dietro corso Magenta, un bambino in arrivo. Però da
quando era rimasta incinta lui tornava a casa sempre più
tardi. All'inizio non ci aveva fatto caso, poi si era
messa in allarme. "È un momento difficile per tutti
nel nostro settore", le aveva spiegato il marito,
"voglio solo guadagnare di più, per te e il bambino".
Intanto la loro vita sessuale aveva avuto uno stop. Lui
non era mai stato un maniaco del sesso, ma ormai
passavano settimane senza che la toccasse. Una sera lei
decide di fargli una sorpresa in ufficio. "Erano le
undici, l'intero piano era deserto, c'era solo Marco col
suo computer. E quello che aveva davanti non era certo
un bilancio d'affari", ricorda Annabella. Da un anno
Marco era diventato uno dei tanti 'addicted' da sesso on
line.
Il primo sito gli era stato indicato da un
amico, poi aveva fatto da solo. "Ho cominciato a
provarci gusto", racconta con un certo imbarazzo, "alla
fine non vedevo l'ora di arrivare in ufficio per
accendere il computer". Da allora è passato quasi un
anno. Marco e Annabella sono andati da un terapista di
coppia. Ma è un lavoro lungo: "È come una droga, quando
cominci è difficile smettere", amette Marco.
Che
gli uomini siano calamitati dall'universo della
pornografia non è una novità. Così come non lo è il
fatto che l'arrivo di Internet abbia rivoluzionato il
mercato dell'eros. Il cambiamento vero è che se una
volta per accedere a materiale pornografico bisognava
entrare furtivamente in negozietti o edicole
specializzate o frequentare locali equivoci: oggi basta
schiacciare un tasto del computer per avere a
disposizione, da casa e in totale anonimità, un mondo
hardcore illimitato. Ed ecco allora che il confine tra
la vita reale e quella virtuale è sempre più sfumato: un
momento stai guardando le blue chips chiedendoti cosa
succederà domani in Borsa, il secondo dopo ecco
comparire sullo schermo le ultime prodezze di Belladonna
o Rocco Siffredi. Il problema però è un altro: il
consumo massiccio di sesso virtuale via Internet, così
come le chat-line, oggi non sono più appannaggio
esclusivo di uno stereotipo maschile ben preciso.
Consumare materiale erotico è diventato la normalità,
soprattutto per le generazioni più giovani. Quelle che
in America ha già un nome: XXX Generation. Quella in cui
l'immaginario dei maschi si modella sui corpi perfetti e
inarrivabili delle pornostar che vedono quotidianamente
sui siti. E dove le donne, soprattutto quelle tra i 20 e
i 30 anni, provano per la prima volta in vita loro la
cosiddetta ansia da prestazione. Hanno paura del
confronto con le star della Rete.
La
pornografia, insomma, è uscita definitivamente dal
ghetto dov'è stata relegata per anni ed è diventata non
solo normale, ma addirittura di moda. Per rendersene
conto basta dare un'occhiata in giro. Pochi giorni fa il
grande magazzino parigino Galeries Lafayette per
l'inaugurazione del suo nuovo reparto di lingerie, ha
assoldato un drappello di spogliarelliste pronte a
insegnare alle clienti come denudarsi da vere
professioniste. A New York, il fotografo Timothy
Greenfield-Sanders, famoso per i suoi ritratti delle
star più famose di Hollywood e di alcuni grandi
personaggi della politica, sta lavorando a un libro che
celebrerà le star del porno americano, intitolato '30
portraits of porn stars'. In California il re del porno
Larry Flint si è recentemente presentato alle elezioni
per il rinnovo del governatore.
Porsi qualche
domanda a questo punto è d'obbligo. Che effetti ha
questo massiccio ricorso all'eros virtuale sulla nostra
vita? Rispondere non è facile. I fattori da tenere in
considerazione sono molteplici. "Internet in sé è uno
strumento e come tale non è né il diavolo né l'acqua
santa", teorizza Alessandra Graziottin, direttore del
centro di ginecologia e sessuologia San Raffaele Resnati
di Milano, "il problema sta nell'uso che ne facciamo".
Secondo Graziottin, infatti, finché l'erotismo virtuale
rimane relegato tra quei bisogni di trasgressione che da
sempre caratterizzano la sessualità, il problema non
esiste. "Se una persona ha una vita reale soddisfacente
può anche permettersi di giocare con l'eros on line
senza correre rischi", contina Graziottin: "Molti
ragazzi però usano la rete come surrogato della realtà e
finiscono per confondere le due cose". Una esagerazione?
Per rendersi conto che il pericolo esiste e ha confini
più ampi di quello che ci si potrebbe aspettare basta
rivolgersi di nuovo alla Rete e in particolare a quei
siti specializzati nell'aiuto psicologico di persone con
problemi di dipendenza. "Sono 'addicted' al porno su
Internet", scrive Giovanni, "questo mio problema sta
avendo un effetto negativo sui rapporti sessuali con la
mia ragazza anche se lei non sa niente del mio
problema". Risponde qualche settimana dopo Tommaso:
"Anch'io sono un sex addict, non sei solo, ci sono molte
comunità dove puoi trovare aiuto, visita il sito di Sca
(http://www.sca-recovery.org/) che
organizza anche incontri on-line". Di storie di questo
tipo se ne trovano a decine.
Il sesso virtuale
sta creando più di un problema ai rapporti reali.
"L'essere bombardati continuamente da stimoli sessuali
forti svuota l'erotismo di ogni significato relazionale
e lo banalizza", conferma Graziottin: "Chi vive e brucia
tutto a livello immaginario finisce per avere sempre più
paura di mettersi in gioco realmente". Quando un uomo si
trova sempre davanti a donne 'finte' pronte a soddisfare
qualsiasi desiderio sessuale, col sorriso sulle labbra,
finisce per trovare le sue partner reali noiose e
insignificanti. Infinitamente meno appetibili
fisicamente. Molto meglio allora, gratificarsi con le
immagini on line, con le quali tra l'altro non si corre
il rischio di fare brutta figura. "Quest'esplosione del
porno è responsabile della morte della libido maschile",
scrive Naomi Wolf all'interno di uno speciale che il
'New York magazine' ha dedicato il mese scorso a questo
argomento: "Per la prima volta nella storia dell'umanità
la forza dell'immagine e della suggestione ha
soppiantato quella delle donne in carne e ossa; oggi una
donna nuda è soltanto una brutta pornostar".
Emblematica la storia di Olimpia, quarant'anni,
romana. Dopo la nascita del secondo figlio aveva deciso
di rifarsi il seno. A consigliarla era stato Carlo, il
marito, tre anni più giovane di lei. Su come dovessero
essere le nuove tette i due avevavo discusso a lungo e
alla fine, navigando on line, avevano trovato il modello
ideale. Il giorno del fatidico appuntamento con il
chirurgo plastico Carlo e Olimpia si presentano con una
foto di Jenna Jameson, la più famosa pornostar dell'era
di Internet "Le vogliamo così", spiega serio serio il
premuroso marito al chirurgo, indicando le gigantesche
tette di Jenna. Due giorni dopo Olimpia esce dalla
clinica rifatta a immagine e somiglianza del suo
idolo.
Questo non è un caso isolato. "Oggi le
donne chiedono protesi molto visibili, non vogliono più
l'effetto naturale", racconta il chirurgo plastico Marco
Gasparotti, di Roma: "Le mie clienti si lamentano che i
loro uomini sono sessualmente addormentati e vogliono
cercare di dar loro stimoli sessuali forti, attraverso
un nuovo tipo di fisico", aggiunge il chirurgo. Secondo
Gasparotti il modello estetico dominante oggi è molto
diverso da quello di qualche anno fa. Le forme
ultra-sinuose, con labbra siliconate e seni morbidi sono
un ricordo del passato. La nuova sessualità vuole fisici
asciutti, duri, ma con seni prorompenti: un corpo da
viado, una via di mezzo tra il maschile e il femminile.
"La donna ideale oggi ha seni grossi ma duri, vita
strettissima e glutei alti e marmorei", spiega
Gasparotti. Un fisco, insomma, in perfetta linea con
quello della porno-star più in voga del momento. Jameson
a parte, infatti, le ragazze del porno oggi hanno
caratteristiche inquietanti. Da Pixie, la più amata star
inglese, capelli a spazzola e fisico emaciato, a
Belladonna, soprannominata 'la regina della penetrazione
anale' che vanta un corpo palestratissimo e ricoperto di
tatuaggi, le nuove dive dell'eros sono lontane mille
miglia dalle Moana Pozzi di una volta. "L'ideale
estetico, oggi, è il post-human, ovvero tutte le forme
di modificazione corporea", azzarda Claudio Marra,
docente di fotografia al Dams di Bologna e autore del
catalogo della mostra di fotografie storiche 'Il nudo
fra ideale e realtà', che verrà inaugurata il 22 gennaio
2004 alla galleria d'arte moderna di Bologna.
L'immaginario, erotico e no, comincia così a ruotare
intorno a nuovi binari. Primo tra i quali quello delle
donne virtuali. Così mentre sul web e sulla carta
stampata spopolano i cartoni erotici giapponesi, che
hanno come protagoniste 'donne manga' aggressive e dal
fisico statuario, quelle cui la casa editrice Taschen ha
dedicato il suo 'Digital beauties'. Una raccolta di
bellezze virtuali che, secondo Julius Wiedemann,
curatore del volume, vengono spesso incluse nella lista
delle donne più sexy del mondo. Vere o no, che
differenza fa per chi non le può
toccare?
Chirurgia plastica e furbizie digitali a
parte, competere con una porno star non è facile. Il
problema riguarda soprattutto le nuove generazioni. Come
scrive la stessa Wolf, quarant'anni fa una donna era
abbastanza sicura di quello che poteva offrire
sessualmente. Oggi, invece, mettersi nuda sul letto non
basta più. Una femmina per risultare appetibile deve
calarsi in un immaginario erotico dove sesso lesbico,
orge e sodimizzazioni rappresentano le nuove regole del
gioco. "Nel nuovo millenio la vagina, che aveva un
'valore di scambio' piuttosto alto, non è più
abbastanza. Il porno su Internet ha fatto diventare di
routine l'uso di qualsiasi orifizio femminile", conclude
Naomi Wolf.
La vita sessuale di uomini e donne
sembra essersi complicata. E la situazione sembra
destinata a peggiorare. Secondo le statistiche, infatti,
l'eta media in cui i ragazzi entrano per la prima volta
a contatto con la pornografia on line è scesa a 11 anni.
"La sessualità di questi giovani sarà problematica",
teorizza Emilio Masina, psicoterapeuta romano esperto in
terapia di coppia e problemi dell'adolescenza, "per loro
l'aspetto tecnico del sesso è completamente scisso dal
lato emotivo". Incurante dei danni a venire il mercato,
intanto, ha già cominciato ad adeguarsi a questa nuova
realtà. Un esempio? Il libro più atteso della prossima
stagione è "Come fare l'amore come una porno star",
scritto a quattro mano da Jenna Jameson e da Neill
Strauss, critico del prestigioso 'Times'. Un manuale di
consigli per chi vuole imparare da una vera star.
Attenti al Fast Porn
Il Fast Porn uccide la fantasia e mette
in crisi la coppia? La società Eta Meta Research lo ha
chiesto a 50 tra psicologi e sessuologi. Ecco i
risultati
1. Quali sono gli elementi più
preoccupanti nell'ambito della sempre maggiore facilità
d'accesso al porno? Con Internet si perde il
fattore 'proibito' del porno, che diventa 'normale'
67% Al sesso c'è un avvicinamento forzato che non
rispetta i tempi della crescita 61% Il sesso diventa
sempre più un fatto privato tra un utente e il computer
48% Il sesso diventa fonte di noia 48%
2.
In quali ambiti la pornografia accessibile a tutti può
rappresentare un rischio? In generale nell'ambito
della sessualità 35% Nel rapporto di coppia
21% All'interno della corretta crescita psicologica
degli individui 19% Nel rapportarsi al mondo reale
16%
3. Quali sono i maggiori rischi che si
riscontrano in conseguenza al boom della pornografia
soprattutto via Internet? È un danno fondamentale
per l'immaginario erotico 59% Rischia di togliere
spazio di confronto all'interno della coppia
53% Banalizza il valore del sesso 47%
Rende
lecita ogni pratica erotica 41% Crea un'immagine
distorta della sessualità 36% Lascia più spazio alla
perversione che trova alimento nella facilità d'accesso
33%
La prima volta? A 11 anni
Dal sito www.familysafemedia.com ecco tutti i numeri
del porno. Dal giro d'affari all'identikit degli utenti
Giro d'affari annuale dal mercato del
porno internazionale: 57 miliardi di
dollari
Numero dei siti porno: 4,2
milioni
Numero di pagine porno on line: 372
milioni
Numero delle e-mail porno spedite ogni
giorno: 2,5 milioni
Numero degli americani che
dichiarano di essere dipendenti dal sesso on-line: 200
mila
Numero di persone che visitano un sito porno
annualmente: 72 milioni
Età media del primo
incontro con il sesso on line: 11 anni
Fascia
d'eta più interessata alla pornografia on line: dai 12
ai 17 anni
Hot top ten
Anche l'industria del porno ha i suoi personaggi
eccellenti. La rivista inglese 'Arena' ne ha stilato la
classifica
1 Larry Flynt. Il capo
dell'impero Hustler stima che il suo gruppo valga più di
400 milioni di dollari.
2 Hugh
Hefner. Il fondatore di 'Playboy' continua a
essere sulla cresta dell'onda: anche se la rivista oggi
vende 3 milioni di copie (il suo picco nel 72 fu di 6,8
milioni) 'Playboy' prevede di raddoppiare i ricavi,
grazie al successo del sito on line.
3. Paul
Raymond. Nonostante la concorrenza di Internet,
il re delle riviste porno inglesi continua ad andare per
la maggiore. E i suoi giornali, come 'Club
International', sono sempre in cima alle classifiche di
vendita.
4. Danny Ashe. È la donna più
cliccata di Internet: nel dicembre del Duemila ha
celebrato il miliardo di pagine. Oggi è anche presidente
di Danni.com, il suo sito, e nel 2001 ha guadagnato più
di otto milioni di dollari.
5. Charles
Prast. Il presidente di Private media group inc, il
gigante del porno spagnolo quotato al Nasdaq, si è
buttato da poco sul mercato on line e sull'affitto di
video porno.
6. Richard Desmond. In
Inghilterra hanno gridato allo scandalo quando si è
scoperto che Desmond, proprietario del canale via cavo
Fantasy channel e di una serie di riviste hard, aveva
donato più di 100 mila sterline al partito laburista e
si era incontrato più volte con Tony Blair.
7.
Steve Hirsh. Il proprietario della Vivid video,
una delle maggiori aziende produttrici di film porno, è
uno degli uomini che ha saputo trasformare il mondo del
porno nell'universo patinato che è oggi.
8.
Jenna Jameson. La più famosa pornostar del
Duemila è un fenomeno mediatico. Tanto che oggi
centellina le sue comparse (il suo ultimo film, 'Briana
loves Jenna', è stato il bestseller del 2002). E sta per
pubblicare le sue memorie.
9. Bob
Guccione. Anche se il futuro di 'Penthouse' è
incerto, Guccione è un nome storico dell'industria
porno.
10. Jim South. Ovvero il
talent-scout del porno. Da 27 anni South dirige World
modelling, la prima agenzia per film e giornali a luci
rosse. Sul suo catalogo ci sono più di 450
professionisti del genere.
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