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21-06-2004

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PIANETA EROS


XXX porno generation

Su Internet il consumo di materiale a luci rosse è in continuo aumento. Ora sono soprattutto i giovanissimi a navigare fra i siti proibiti. Mentre le ragazze temono il confronto con le star della Rete


di Jacaranda Falck



Annabella, 36 anni, milanese, pensava di avere tutto dalla vita: Marco, marito bello e in carriera in una grande banca d'affari inglese, una bella casa dietro corso Magenta, un bambino in arrivo. Però da quando era rimasta incinta lui tornava a casa sempre più tardi. All'inizio non ci aveva fatto caso, poi si era messa in allarme.
"È un momento difficile per tutti nel nostro settore", le aveva spiegato il marito, "voglio solo guadagnare di più, per te e il bambino". Intanto la loro vita sessuale aveva avuto uno stop. Lui non era mai stato un maniaco del sesso, ma ormai passavano settimane senza che la toccasse. Una sera lei decide di fargli una sorpresa in ufficio. "Erano le undici, l'intero piano era deserto, c'era solo Marco col suo computer. E quello che aveva davanti non era certo un bilancio d'affari", ricorda Annabella. Da un anno Marco era diventato uno dei tanti 'addicted' da sesso on line.

Il primo sito gli era stato indicato da un amico, poi aveva fatto da solo. "Ho cominciato a provarci gusto", racconta con un certo imbarazzo, "alla fine non vedevo l'ora di arrivare in ufficio per accendere il computer". Da allora è passato quasi un anno. Marco e Annabella sono andati da un terapista di coppia. Ma è un lavoro lungo: "È come una droga, quando cominci è difficile smettere", amette Marco.

Che gli uomini siano calamitati dall'universo della pornografia non è una novità. Così come non lo è il fatto che l'arrivo di Internet abbia rivoluzionato il mercato dell'eros. Il cambiamento vero è che se una volta per accedere a materiale pornografico bisognava entrare furtivamente in negozietti o edicole specializzate o frequentare locali equivoci: oggi basta schiacciare un tasto del computer per avere a disposizione, da casa e in totale anonimità, un mondo hardcore illimitato. Ed ecco allora che il confine tra la vita reale e quella virtuale è sempre più sfumato: un momento stai guardando le blue chips chiedendoti cosa succederà domani in Borsa, il secondo dopo ecco comparire sullo schermo le ultime prodezze di Belladonna o Rocco Siffredi. Il problema però è un altro: il consumo massiccio di sesso virtuale via Internet, così come le chat-line, oggi non sono più appannaggio esclusivo di uno stereotipo maschile ben preciso. Consumare materiale erotico è diventato la normalità, soprattutto per le generazioni più giovani. Quelle che in America ha già un nome: XXX Generation. Quella in cui l'immaginario dei maschi si modella sui corpi perfetti e inarrivabili delle pornostar che vedono quotidianamente sui siti. E dove le donne, soprattutto quelle tra i 20 e i 30 anni, provano per la prima volta in vita loro la cosiddetta ansia da prestazione. Hanno paura del confronto con le star della Rete.

La pornografia, insomma, è uscita definitivamente dal ghetto dov'è stata relegata per anni ed è diventata non solo normale, ma addirittura di moda. Per rendersene conto basta dare un'occhiata in giro. Pochi giorni fa il grande magazzino parigino Galeries Lafayette per l'inaugurazione del suo nuovo reparto di lingerie, ha assoldato un drappello di spogliarelliste pronte a insegnare alle clienti come denudarsi da vere professioniste. A New York, il fotografo Timothy Greenfield-Sanders, famoso per i suoi ritratti delle star più famose di Hollywood e di alcuni grandi personaggi della politica, sta lavorando a un libro che celebrerà le star del porno americano, intitolato '30 portraits of porn stars'. In California il re del porno Larry Flint si è recentemente presentato alle elezioni per il rinnovo del governatore.

Porsi qualche domanda a questo punto è d'obbligo. Che effetti ha questo massiccio ricorso all'eros virtuale sulla nostra vita? Rispondere non è facile. I fattori da tenere in considerazione sono molteplici. "Internet in sé è uno strumento e come tale non è né il diavolo né l'acqua santa", teorizza Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia e sessuologia San Raffaele Resnati di Milano, "il problema sta nell'uso che ne facciamo". Secondo Graziottin, infatti, finché l'erotismo virtuale rimane relegato tra quei bisogni di trasgressione che da sempre caratterizzano la sessualità, il problema non esiste. "Se una persona ha una vita reale soddisfacente può anche permettersi di giocare con l'eros on line senza correre rischi", contina Graziottin: "Molti ragazzi però usano la rete come surrogato della realtà e finiscono per confondere le due cose". Una esagerazione? Per rendersi conto che il pericolo esiste e ha confini più ampi di quello che ci si potrebbe aspettare basta rivolgersi di nuovo alla Rete e in particolare a quei siti specializzati nell'aiuto psicologico di persone con problemi di dipendenza. "Sono 'addicted' al porno su Internet", scrive Giovanni, "questo mio problema sta avendo un effetto negativo sui rapporti sessuali con la mia ragazza anche se lei non sa niente del mio problema". Risponde qualche settimana dopo Tommaso: "Anch'io sono un sex addict, non sei solo, ci sono molte comunità dove puoi trovare aiuto, visita il sito di Sca (http://www.sca-recovery.org/) che organizza anche incontri on-line". Di storie di questo tipo se ne trovano a decine.

Il sesso virtuale sta creando più di un problema ai rapporti reali. "L'essere bombardati continuamente da stimoli sessuali forti svuota l'erotismo di ogni significato relazionale e lo banalizza", conferma Graziottin: "Chi vive e brucia tutto a livello immaginario finisce per avere sempre più paura di mettersi in gioco realmente". Quando un uomo si trova sempre davanti a donne 'finte' pronte a soddisfare qualsiasi desiderio sessuale, col sorriso sulle labbra, finisce per trovare le sue partner reali noiose e insignificanti. Infinitamente meno appetibili fisicamente. Molto meglio allora, gratificarsi con le immagini on line, con le quali tra l'altro non si corre il rischio di fare brutta figura. "Quest'esplosione del porno è responsabile della morte della libido maschile", scrive Naomi Wolf all'interno di uno speciale che il 'New York magazine' ha dedicato il mese scorso a questo argomento: "Per la prima volta nella storia dell'umanità la forza dell'immagine e della suggestione ha soppiantato quella delle donne in carne e ossa; oggi una donna nuda è soltanto una brutta pornostar".

Emblematica la storia di Olimpia, quarant'anni, romana. Dopo la nascita del secondo figlio aveva deciso di rifarsi il seno. A consigliarla era stato Carlo, il marito, tre anni più giovane di lei. Su come dovessero essere le nuove tette i due avevavo discusso a lungo e alla fine, navigando on line, avevano trovato il modello ideale. Il giorno del fatidico appuntamento con il chirurgo plastico Carlo e Olimpia si presentano con una foto di Jenna Jameson, la più famosa pornostar dell'era di Internet "Le vogliamo così", spiega serio serio il premuroso marito al chirurgo, indicando le gigantesche tette di Jenna. Due giorni dopo Olimpia esce dalla clinica rifatta a immagine e somiglianza del suo idolo.

Questo non è un caso isolato. "Oggi le donne chiedono protesi molto visibili, non vogliono più l'effetto naturale", racconta il chirurgo plastico Marco Gasparotti, di Roma: "Le mie clienti si lamentano che i loro uomini sono sessualmente addormentati e vogliono cercare di dar loro stimoli sessuali forti, attraverso un nuovo tipo di fisico", aggiunge il chirurgo. Secondo Gasparotti il modello estetico dominante oggi è molto diverso da quello di qualche anno fa. Le forme ultra-sinuose, con labbra siliconate e seni morbidi sono un ricordo del passato. La nuova sessualità vuole fisici asciutti, duri, ma con seni prorompenti: un corpo da viado, una via di mezzo tra il maschile e il femminile. "La donna ideale oggi ha seni grossi ma duri, vita strettissima e glutei alti e marmorei", spiega Gasparotti. Un fisco, insomma, in perfetta linea con quello della porno-star più in voga del momento. Jameson a parte, infatti, le ragazze del porno oggi hanno caratteristiche inquietanti. Da Pixie, la più amata star inglese, capelli a spazzola e fisico emaciato, a Belladonna, soprannominata 'la regina della penetrazione anale' che vanta un corpo palestratissimo e ricoperto di tatuaggi, le nuove dive dell'eros sono lontane mille miglia dalle Moana Pozzi di una volta. "L'ideale estetico, oggi, è il post-human, ovvero tutte le forme di modificazione corporea", azzarda Claudio Marra, docente di fotografia al Dams di Bologna e autore del catalogo della mostra di fotografie storiche 'Il nudo fra ideale e realtà', che verrà inaugurata il 22 gennaio 2004 alla galleria d'arte moderna di Bologna. L'immaginario, erotico e no, comincia così a ruotare intorno a nuovi binari. Primo tra i quali quello delle donne virtuali. Così mentre sul web e sulla carta stampata spopolano i cartoni erotici giapponesi, che hanno come protagoniste 'donne manga' aggressive e dal fisico statuario, quelle cui la casa editrice Taschen ha dedicato il suo 'Digital beauties'. Una raccolta di bellezze virtuali che, secondo Julius Wiedemann, curatore del volume, vengono spesso incluse nella lista delle donne più sexy del mondo. Vere o no, che differenza fa per chi non le può toccare?

Chirurgia plastica e furbizie digitali a parte, competere con una porno star non è facile. Il problema riguarda soprattutto le nuove generazioni. Come scrive la stessa Wolf, quarant'anni fa una donna era abbastanza sicura di quello che poteva offrire sessualmente. Oggi, invece, mettersi nuda sul letto non basta più. Una femmina per risultare appetibile deve calarsi in un immaginario erotico dove sesso lesbico, orge e sodimizzazioni rappresentano le nuove regole del gioco. "Nel nuovo millenio la vagina, che aveva un 'valore di scambio' piuttosto alto, non è più abbastanza. Il porno su Internet ha fatto diventare di routine l'uso di qualsiasi orifizio femminile", conclude Naomi Wolf.

La vita sessuale di uomini e donne sembra essersi complicata. E la situazione sembra destinata a peggiorare. Secondo le statistiche, infatti, l'eta media in cui i ragazzi entrano per la prima volta a contatto con la pornografia on line è scesa a 11 anni. "La sessualità di questi giovani sarà problematica", teorizza Emilio Masina, psicoterapeuta romano esperto in terapia di coppia e problemi dell'adolescenza, "per loro l'aspetto tecnico del sesso è completamente scisso dal lato emotivo". Incurante dei danni a venire il mercato, intanto, ha già cominciato ad adeguarsi a questa nuova realtà. Un esempio? Il libro più atteso della prossima stagione è "Come fare l'amore come una porno star", scritto a quattro mano da Jenna Jameson e da Neill Strauss, critico del prestigioso 'Times'. Un manuale di consigli per chi vuole imparare da una vera star.





Attenti al Fast Porn




Il Fast Porn uccide la fantasia e mette in crisi la coppia? La società Eta Meta Research lo ha chiesto a 50 tra psicologi e sessuologi. Ecco i risultati

1. Quali sono gli elementi più preoccupanti nell'ambito della sempre maggiore facilità d'accesso al porno?
Con Internet si perde il fattore 'proibito' del porno, che diventa 'normale' 67%
Al sesso c'è un avvicinamento forzato che non rispetta i tempi della crescita 61%
Il sesso diventa sempre più un fatto privato tra un utente e il computer 48%
Il sesso diventa fonte di noia 48%

2. In quali ambiti la pornografia accessibile a tutti può rappresentare un rischio?
In generale nell'ambito della sessualità 35%
Nel rapporto di coppia 21%
All'interno della corretta crescita psicologica degli individui 19%
Nel rapportarsi al mondo reale 16%

3. Quali sono i maggiori rischi che si riscontrano in conseguenza al boom della pornografia soprattutto via Internet?
È un danno fondamentale per l'immaginario erotico 59%
Rischia di togliere spazio di confronto all'interno della coppia 53%
Banalizza il valore del sesso 47%

Rende lecita ogni pratica erotica 41%
Crea un'immagine distorta della sessualità 36%
Lascia più spazio alla perversione che trova alimento nella facilità d'accesso 33%


La prima volta? A 11 anni

Dal sito www.familysafemedia.com ecco tutti i numeri del porno. Dal giro d'affari all'identikit degli utenti




Giro d'affari annuale dal mercato del porno internazionale: 57 miliardi di dollari

Numero dei siti porno: 4,2 milioni

Numero di pagine porno on line: 372 milioni

Numero delle e-mail porno spedite ogni giorno: 2,5 milioni

Numero degli americani che dichiarano di essere dipendenti dal sesso on-line: 200 mila

Numero di persone che visitano un sito porno annualmente: 72 milioni

Età media del primo incontro con il sesso on line: 11 anni

Fascia d'eta più interessata alla pornografia on line: dai 12 ai 17 anni


Hot top ten

Anche l'industria del porno ha i suoi personaggi eccellenti. La rivista inglese 'Arena' ne ha stilato la classifica




1 Larry Flynt.
Il capo dell'impero Hustler stima che il suo gruppo valga più di 400 milioni di dollari.

2 Hugh Hefner.
Il fondatore di 'Playboy' continua a essere sulla cresta dell'onda: anche se la rivista oggi vende 3 milioni di copie (il suo picco nel 72 fu di 6,8 milioni) 'Playboy' prevede di raddoppiare i ricavi, grazie al successo del sito on line.

3. Paul Raymond.
Nonostante la concorrenza di Internet, il re delle riviste porno inglesi continua ad andare per la maggiore. E i suoi giornali, come 'Club International', sono sempre in cima alle classifiche di vendita.

4. Danny Ashe. È la donna più cliccata di Internet: nel dicembre del Duemila ha celebrato il miliardo di pagine. Oggi è anche presidente di Danni.com, il suo sito, e nel 2001 ha guadagnato più di otto milioni di dollari.

5. Charles Prast. Il presidente di Private media group inc, il gigante del porno spagnolo quotato al Nasdaq, si è buttato da poco sul mercato on line e sull'affitto di video porno.

6. Richard Desmond.
In Inghilterra hanno gridato allo scandalo quando si è scoperto che Desmond, proprietario del canale via cavo Fantasy channel e di una serie di riviste hard, aveva donato più di 100 mila sterline al partito laburista e si era incontrato più volte con Tony Blair.

7. Steve Hirsh.
Il proprietario della Vivid video, una delle maggiori aziende produttrici di film porno, è uno degli uomini che ha saputo trasformare il mondo del porno nell'universo patinato che è oggi.

8. Jenna Jameson.
La più famosa pornostar del Duemila è un fenomeno mediatico. Tanto che oggi centellina le sue comparse (il suo ultimo film, 'Briana loves Jenna', è stato il bestseller del 2002). E sta per pubblicare le sue memorie.

9. Bob Guccione. Anche se il futuro di 'Penthouse' è incerto, Guccione è un nome storico dell'industria porno.

10. Jim South.
Ovvero il talent-scout del porno. Da 27 anni South dirige World modelling, la prima agenzia per film e giornali a luci rosse. Sul suo catalogo ci sono più di 450 professionisti del genere.


 





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